I lavori di Carlo Riccardi in mostra a Roma

Storia, cronaca giornalistica e arte nel segno di Obama. Il giornalismo dipinto di Carlo Riccardi

di Chiara Cecchini ( su Cinque Giorni, 28 gennaio 2012)

Il 20 gennaio 2009, sulla collina del Campidoglio a Washington, Barack Obama ha giurato sulla Bibbia che appartenne ad Abraham Lincoln come quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti: un avvenimento destinato a restare nella Storia e che ha occupato le prime pagine dei maggiori quotidiani del mondo. Carlo Riccardi, storico fotoreporter che immortalò sei papi e centinaia di star italiane e stranieri che negli anni della Hollywood sul Tevere venivano a passeggiare per le vie della Capitale per godersi la “dolce vita”, ha realizzato quaranta opere pittoriche su quella che a buon diritto si può definire “la notizia del secolo”. A tre anni di distanza dal giuramento di Obama, le tele vengono esposte alla galleria Spazio 5 di via Crescenzio introdotte da Massimo Teodori, saggista e docente di storia americana.

La mostra, curata e organizzata dall’Istituto Quinta Dimensione e dall’Agrpress, l’agenzia fotografica guidata da Maurizio Riccardi, è stata inaugurata proprio nell’anniversario della ricorrenza, il 21 gennaio. La cerimonia ufficiale si svolse il 20gennaio, ma Obama dovette ripetere il giuramento il giorno successivo alla Casa Bianca: John G. Roberts, giudice della Corte Suprema che amministrava il giuramento invertì per errore le parole della formula che il presidente pronunciò e quindi costituzionalmente avrebbe potuto essere considerato non valido. Il maestro 85enne, testimone di più di sessant’anni di storia italiana e che iniziò la propria carriera nell’immediato dopoguerra facendo ritratti a colori ai soldati americani che bivaccavano nei locali a piazza Esedra (prima che venisse ribattezzata piazza della Repubblica), ha realizzato le proprie opere sulle prime pagine delle principali testate giornalistiche nazionali e internazionali che allora dedicarono le loro aperture all’uomo che di più ogni altro incarnava in quel momento il sogno americano, quel Barack Obama che fece del suo “Yes, we can” lo slogan di un’intera generazione.

L’artista evidenzia con pennellate sferzanti e colorate la notizia principale sulle pagine del Corriere della Sera, New York Times, Repubblica, Times, La Stampa, The Financial Times, Le Figaro, Il Sole 24 Ore, El País. Un’esperienza originale che coniuga Storia, cronaca giornalistica e arte e in cui Carlo Riccardi trasferisce temi e colori che sono propri della propria attività pittorica. Ecco quindi la copertina di Time Magazine che incorona Obama “person of the year 2008” utilizzando una nuova versione dello ormai “storico” ritratto del presidente realizzato dal designer e streetartist Shepard “Obey” Fairey, che il critico del New Yorker Peter Schejdahl definì «la più efficace illustrazione politica americana da ‘Uncle Sam Wants You’», prendere nuova vitacon i colori vividi di Riccardi. Una pittura personale e riconoscibilissima che riporta sui giornali i suoi cerchi luminosi, i suoi paesaggi, i suoi segni astratti. L’intervento pittorico di Riccardi prolunga l’esaltazione che si avverte dai titoli entusiasti e pieni di speranza dei giornali di tutto il mondo, dalla Cina alla Germania, dall’Olanda alla Svizzera, mette inevidenza la figura del nuovo presidente, da solo o in compagnia della consorte e soprattutto amplifica il messaggio di Obama. Segni astratti sottolineano le parole “valor” e “patriotismo” sul titolo di El Mundo che illustra la fotografia del giuramento a Capitol Hill. Una colomba bianca spunta dal braccio teso di Obama che cammina mano nella mano con la moglie. I tre colori della bandiera statunitense (bianco, rosso e blu)incorniciano la caricatura di Obama su Le Monde. Sulla prima pagina dell’inserto La Domenica di Repubblica che inneggia all’ “Obama Style” il sorriso aperto e soddisfatto del presidente è circondato da energiche pennellate rosse e gialle. Il rosso domina ancorala prima pagina del Times con la carimastica coppia presidenziale mentre colori scuri e opprimenti, rischiarati dall’azzurro intenso dell’impronta di una mano, coprono per intero la pagina del Finalcial Times e circondano la foto di Obama. Il “giornalismo dipinto” di Carlo Riccardi resterà esposto allo Spazio 5 fino al 21 febbraio.

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